La Russia in quattro criminali

La Russia in quattro criminali

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  • Create Date:2023-01-09 09:51:37
  • Update Date:2025-09-06
  • Status:finish
  • Author:Federico Varese
  • ISBN:8806257900
  • Environment:PC/Android/iPhone/iPad/Kindle

Summary

La Russia contemporanea viene raccontata in questo libro attraverso un’ottica inusuale: la sua storia criminale。 Federico Varese narra le vite di quattro criminali rappresentativi di epoche e gruppi sociali diversi tra loro: un mafioso tradizionale, un oligarca, un carcerato che ha trafugato video orrifici delle torture inflitte dal regime alla popolazione dietro le sbarre e l’inventore del virus informatico più potente del mondo。 Scopriamo così come è cambiata la Russia dal tardo periodo sovietico, passando per gli anni caotici della presidenza di Boris El'cin, per concludere con l’era autoritaria di Vladimir Putin。 Corruzione su vastissima scala e un uso spregiudicato degli apparati di polizia per coprire i propri crimini hanno segnato l’intera storia post-sovietica, sin dagli anni Novanta。 Il regime di Putin è il culmine di una transizione violenta al mercato e alla democrazia iniziata da El'cin e fondata sul furto generalizzato, la repressione del dissenso e l’alleanza tra criminalità e politica。 L’Occidente ha preferito ignorare questi abusi, appoggiando senza esitazione prima El'cin e poi Putin。 Ora ce ne siamo accorti, ma è troppo tardi。

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Reviews

Massimo Monteverdi

Passata da una dittatura comunista a una dittatura nazionalista mascherata da democrazia senza soluzione di continuità, la Russia oggi è tutto ciò che l’Occidente non è e non vuole essere。 Il baratro morale creatosi dopo l’invasione dell’Ucraina ha creato le condizioni per ripensare alla beata indifferenza con la quale si conviveva anche diplomaticamente, di certo politicamente, con Putin。 Se per definire i contorni ideali del mondo russo dopo Gorbachev, è necessario utilizzare le biografie di q Passata da una dittatura comunista a una dittatura nazionalista mascherata da democrazia senza soluzione di continuità, la Russia oggi è tutto ciò che l’Occidente non è e non vuole essere。 Il baratro morale creatosi dopo l’invasione dell’Ucraina ha creato le condizioni per ripensare alla beata indifferenza con la quale si conviveva anche diplomaticamente, di certo politicamente, con Putin。 Se per definire i contorni ideali del mondo russo dopo Gorbachev, è necessario utilizzare le biografie di quattro criminali, delinquenti veri e spietati, siamo proprio al limitare di una strada senza ritorno。 Il vuoto di potere creato dalla fine dei soviet è stato occupato quasi subito da mille piccole e grandi mafie, ben felici di approfittare dello sfascio di uno Stato per arricchirsi alle spalle della maggioranza。 Questi maestri del malaffare non si sono accontentati di arraffare denaro, preferendo dedicarsi a una sorta di State Building che, dopo l’incredibile parentesi di Eltsin, ha rapidamente portato al regime putiniano, spietato con i più recalcitranti, acquiescente con i più forti che devono essere sempre tenuti sotto stretto controllo, per non farsi mancare la terra sotto i piedi da un nuovo Vlad in pectore。 È infatti lì che i nodi vengono al pettine: caduto Putin, ne arriverà un altro。 Magari meno violento e persecutore, ma certamente non più democratico。 。。。more